Che cosa mi sta accadendo? Capita di sentirsi a disagio e di non sapere come uscire da una situazione dolorosa, da un empasse. Si ha la percezione di aver perso la rotta o addirittura la bussola, di sentirsi disorientati, fragili, privi di forze. A volte ci si sente confusi, desideri e aspirazioni si fondono alla paura di non farcela, le emozioni prendono il sopravvento e impediscono alla mente di restare lucida, offuscando la visione. Allora ogni singolo evento diventa uno scoglio insormontabile, le cose semplici sembrano complesse e i cambiamenti da affrontare catastrofici. La percezione viene alterata ad ogni passo, l’orizzonte sembra buio e spaventoso.
Capita di sentirsi così, capita spesso e si cerca di far fronte alle difficoltà aiutandosi come si può. Familiari, amici, parenti possono essere una risorsa ma, a volte, è necessario rivolgersi ad una persona che possa dare un’“altra visione”, un professionista che possa illuminare il cammino come un faro nel porto dopo una lunga navigazione in un mare in tempesta.
La psicoterapia della Gestalt ha un approccio fenomenologico esistenziale e propone un tipo di aiuto volto ad illuminare la visione della persona, così che il cammino possa essere più chiaro. Tale visione avrà un focus interiore, nel mondo interno della persona e un focus esterno, rivolto alle intenzioni, all’orizzonte. Il principio seguito è quello dell’ “aiutare le persone ad aiutarsi”, sviluppando risorse interiori, svelando ciò che è sepolto dentro, diventando pian piano ciò che già si è! Si impara così a ri-conoscersi nelle relazioni e di fronte alla realtà.
Nella psicoterapia della Gestalt non si indagano le cause del malessere cercando i colpevoli di ciò che è stato ma si cerca di portare la persona a fluire nel tempo in modo sereno cercando di cogliere le gioie dell’esistenza e guardando le opportunità sotto una nuova luce.
Un percorso profondo viene solitamente concordato con la persona con una frequenza settimanale delle sedute. La durata della terapia può variare a seconda dell’età della persona e della gravità dei sintomi ma prevede un tempo minimo di circa un anno.